domenica 18 febbraio 2018

Lasciar andare ciò che è dannoso oggi, consente di lasciar arrivare ciò che di buono ci aspetta domani.

La dignità richiede la capacità di mediare tra i propri bisogni e quelli esterni; richiede il riconoscimento di quei desideri che portano al logorìo anziché a una reale soddisfazione. La dignità è quella a cui fare appello per trovare la forza di smettere o sospendere ciò che fa male a sé, ciò che umilia nel proprio essere.
Si paga un prezzo per ogni umiliazione subìta o che si continua a subire, oltre al prezzo dell'umiliazione stessa.
Meglio un NO oggi che un crollo emotivo domani.
A volte il benessere passa anche per la fatica e lo sforzo di riconoscere i propri limiti: riconoscere che certe aspettative costituiscono l'ennesima illusione.
Inseguire l'illusione va a riaprire ancora di più le proprie ferite.
Accettare la realtà permette di andare oltre.
L'accettazione della realtà porta a un salto di qualità nel vivere le proprie esperienze. Le proprie scelte diventano consapevoli e ci si prende sul serio. Ci si dà la possibilità.
Staccarsi dagli attaccamenti dannosi permette di sollevarsi e dare respiro alle parti di sé che prima erano sacrificate. Sono quelle che muovono verso relazioni diverse, realmente nutrienti.
Il proprio sentire fisico-emotivo è una bussola. Dar retta ai segnali del corpo ci fa comprendere meglio la realtà di ciò che è. Al corpo non sfugge la comprensione della realtà.
E' la mente quella che insegue, a volte, le proprie illusioni; brama per realizzarle, tenendo legati al passato.
Lasciar andare oggi ciò che è dannoso consente di lasciar arrivare arrivare ciò che di buono ci aspetta domani.




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